CAPITAN MARVEL #23-26
ASSALTO AL CAPO
Capitan Marvel ha un fratellastro, e non si assomigliano
troppo. Ti-Vell è un pirata spaziale incontrollabile con un potere
apparentemente invincibile, la capacità di trasformarsi in qualunque tipo di
energia.
Come se non bastasse, Genis è invischiato nelle trame
secolari degli immortali Eterni Kree e dell’immorale Capo, nemico di antica
data di Hulk.
Rick non riesce più a seguire gli avvenimenti, distratto
dagli assurdi ed inspiegabili alieni della Zona Negativa, gli insopportabili
Syeki.
Capitan Marvel si trova in mezzo ai suoi peggiori incubi e
Rick deve fronteggiare gli ultimi fantasmi del suo passato con il Capo… e
adesso ?
CAPITAN MARVEL
#23
Ciò che si spezza
Nascosto
tra le rovine di imperi molto antichi, lontano dalle maggiori rotte commerciali
e dalle zone più tranquille della sua galassia, esiste il pianeta Zor-Te-Nag.
L’età
media della sua piccola popolazione è di circa settecentocinquantamila anni.
Prima che ai più vecchi possano venire le rughe dovranno passarne almeno altri
trecentocinquantamila, perché questo è il pianeta degli Eterni Kree.
Nel
continente Neka, sotto la città di Zenarm, ad otto chilometri sotto il livello
del mare, si estende un’intricata rete di passaggi costruiti originariamente
come parte integrante del sistema di irrigazione. Adesso, le grandi condutture
vuote sono il luogo d’incontro tra l’antica setta dei Sensitivi e quella che
dovrebbe essere la riluttante figura religiosa del pianeta: Genis-Vell.
-Grazie
per essere tornato a collegarti, Rick – mormora sottovoce mentre l’eco dei suoi
passi si disperde. Al suo fianco Tehnek, un Eterno Kree le cui abilità
guerriere hanno ispirato numerose leggende a Kree-Lar, dando origine a molti
miti sugli dei della guerra.
-Figurati, Marv – risponde Rick Jones
dalla Zona Negativa – qui è una noia
pazzesca, quindi un salto nel mio passato di spalla non mi fa che piacere.
-Non ti
è bastato aver continuato a lavorare sul libro ?
-Passa un paio di giorni con i pazzi che ci
sono in questo posto e il mio libro ti sembrerà una pacchia, Marv. Spero che
Marlo non se la prenda per questa assenza prolungata.
-Penso
dipenderà molto dalle condizioni in cui torneremo indietro.
Dall’altra
parte del tunnel si avvicina un piccolo gruppo di persone. Cinque di loro hanno
il volto coperto da uno strano copricapo, un cappuccio che copre interamente
tutta la testa, e sono preceduti da una donna dalla pelle blu e i capelli
d’argento, che Genis conosce molto bene ormai: Shanaaka, una delle sorelle di
Tehnek.
Mostrarsi
vestiti di fronte ad un’autorità superiore equivale a sfidarla, e gli Eterni
Kree non hanno bisogno di ripararsi dai rigori del clima. Con l’eccezione di
Genis, quindi, tutti i presenti sono completamente nudi. Un fatto che Genis e
Rick notano con un certo imbarazzo, ma apprezzano velocemente data l’avvenenza
di Shanaaka ed il fatto che tre dei Kree con il volto coperto sono abbastanza
evidentemente donne.
-Salve,
o Prescelto. Sono stata scelta per condurre questa trattativa – esordisce.
-Eh,
salve. Ti sei tenuta in forma, vedo.
-Bisogna dare atto ai tuoi parenti, Marv,
sanno come essere in vantaggio in una discussione. Mandare una sventola nuda è
sempre la scelta migliore.
-Piantiamola
con questa storia del “Prescelto”, Shanaaka. Avete inventato quella religione
per tenere buona la popolazione, quindi non c’è bisogno di fingere un qualunque
tipo di rispetto per me. Io farò altrettanto con voi Sensitivi.
-Bel discorso, Marv, ma generalmente si
guardano gli occhi in questo caso, non dove hai guardato tu.
-Come
preferisci, Genis-Vell. Veniamo al motivo del nostro incontro.
-Finalmente
– mormora Tehnek.
-Sappiamo
che sei stato portato qui per distruggere l’ordine che hai contribuito a
creare, Genis. Sei venuto anche per scoprire la verità su di noi, ma mio
fratello ti ha già raccontato la vera storia del nostro popolo.
-Come
fate a sapere tutto questo ?
-Non ci
chiamano Sensitivi per niente. Gli Eterni che vedi qui possiedono il potenziale
mentale più alto di tutta la propria razza; è esclusivamente a causa della tua Coscienza
Cosmica se non ti cancelliamo la memoria e non ti facciamo vivere il resto
della tua vita facendoti credere di essere una pulce tarelliana.
-Uno a zero per i nudisti spaziali.
-Vorrei
sapere molto di più, Shanaaka. Per esempio… come mai ho scoperto solo
recentemente di avere un fratellastro ? Perché le nostre due vite rispecchiano
così tanto, poteri compresi, quelle
dei vostri due leader storici… uno dei quali è tuo padre ? Come fate a sapere
che ho un tumore al cuore e cosa pensate di fare?
-Marv…ma siamo proprio sicuri che…
-Zitto,
Rick. Ne ho abbastanza delle bugie e delle mezze verità; voglio sapere subito cosa mi state costringendo a
fare, Shanaaka.
-E se i
Sensitivi la pensassero diversamente, Genis-Vell ?
-Allora
raderò al suolo l’intero pianeta, Eterni o non Eterni, e lo scoprirò da solo.
Su un
piccolo pianeta lontano, in cima a una piccola colonna di pietra. Due figure di
luce risplendono con sfumature incomprensibili. Una di loro parla.
-Il
terzo livello – dice la luce più blu – La molteplicità delle cose. Tu sei
l’energia e l’energia attraversa il nulla; noi ci muoviamo, ma siamo sempre
fermi per noi stessi. Dal calore alla gravità al movimento, tutto è energia e
noi siamo il tutto. Non bruciare troppo o ti esaurirai; non dimenticare chi sei
o tornerai indietro.
La luce
rossa e blu tremola leggermente.
-Non
sono sicuro di poter andare oltre a questo punto, Kezaaka. Anche con i tuoi
schemi cerebrali…
-Che
fine ha fatto il Predatore, il pirata di frontiera il cui solo nome scatenava
evacuazioni di massa ?
-Potrebbe
esplodere in una forma di energia incoerente da un momento all’altro e
scomparire.
-Sei già
al quarto livello, Ti-Vell, devi solo accettarlo. Proseguiamo il rituale ?
-Certo.
-Ora,
noi riempiremo il vuoto. Perché un viaggio non si interrompe quando troviamo
una meta più vicina.
-Sai, le
altre parti del rituale suonavano molto meglio.
-Non
importa quanto è grande il nulla che è dentro di noi, possiamo controllarlo.
Tra il nucleo e l’elettrone c’è un mare infinito; visualizza il mare e rendilo
vero. Ricorda cosa sei tu e cosa è il nulla, e riempilo con te stesso. Nuota
nel mare del nulla e muovi le onde. Muovile. Muovile.
La luce
rossa e blu diventa incredibilmente più luminosa, sempre di più, fino ad
illuminare tutto il paesaggio con una luce diurna.
Ai piedi
della colonna di pietra, tre Kree si risvegliano dai loro sogni scomodi,
attorno ad un fuoco improvvisato. Si guardano tra di loro con sguardi
allarmati; cosa può scatenare una luce così abbagliante, su un pianeta
dimenticato da tutti ?
-Il
quarto livello – dice la luce blu – la totale coscienza di sé. Tu sei l’energia
e non c’è nulla oltre il tuo controllo; non c’è parte di te che sia oltre il
tuo stesso controllo. Tutto è l’energia che riempie il nulla, tu sei il tutto e
ti avvicini al nulla. Non…
-Kezaaka…fa…male…
La luce
sfavillante riprende la forma di un uomo, pur restando abbagliante. La luce blu
ridiventa carne ed il suo sguardo non è rassicurante.
-Provi…dolore,
Ti ?
-Adesso
va…un po’ meglio, credo di aver…esagerato.
-Stai emettendo
molta più energia di quanta dovresti, Ti, forse non sei ancora…
-No !
Più mi muovo…più cambio forma e intensità, e frequenza ed energia, meno fa
male. Anzi, è quasi…piacevole.
-Ti, gli
Eterni Kree chiamano questo piacere “iper-stimolazione del campo intrinseco”, è
come se tu fossi colmo di adrenalina. Dobbiamo ricominciare da capo, fare le
cose più con calma…ritorna di carne, Ti.
-Sei
impazzito !? Non mi sono mai sentito meglio in tutta la mia vita !!!
Kezaaka
si piega in due dal dolore quando il suo corpo viene attraversato dai raggi
cosmici emessi da Ti nel suo stato euforico.
-Sai…penso
sia ora di fare un po’ di pratica, dopo tutta questa teoria.
Un
miliardesimo di secondo dopo la fine della frase, il fuoco da campo allestito
dai Kree viene fatto esplodere. Riparandosi gli occhi dalla terra e dalla luce
abbagliante, Zey, Una e Rogan fissano il loro capitano.
-Ciurma
! Il vostro capo si sente incredibilmente bene, oggi !!! Vogliamo fare un po’
di allenamento !?!? Vi do mezzo secondo di vantaggio !!!
Zor-Te-Nag.
-Esattamente
cosa vuoi sapere da noi, Genis-Vell ? – domanda Shanaaka.
-Cominciamo
con il fatto che sapete del mio tumore e dove stiamo andando.
-Noi
siamo i Sensitivi, degli Eterni Kree. Non è forse sufficiente ?
-No.
-Perché tutti quanti i megalomani pronunciano
il proprio nome come risposta ? Neanche si chiamassero tutti Enciclopedia
Britannica !
-Questo
non è un nostro problema, Genis-Vell.
Vuoi che non finga del timore riverenziale verso di te ? Potremmo essere solo
felici della dolorosa morte di un mezzo Kree rinnegato che ci ha causato non
pochi problemi con la propria sola esistenza.
-Diretta, la ragazza.
-Ma sono
tempi difficili anche per noi. Occorreranno molti mesi prima che il nuovo
ordine sortisca gli effetti desiderati, e non abbiamo tutto questo tempo.
Kezaaka, nipote di Goshnaara e da centinaia di migliaia di anni nostro
principale nemico, sta per scatenare contro di noi il Wa-Kaar-e.
-Stare dietro a tutti questi nomi Kree è un
gran casino, Marv, specie visto che mi sono perso la tua chiacchierata con
Tehnek…
-Cos’è
esattamente il Wa-Kaar-e, Shanaaka ?
-E’ una
tecnica mentale con cui si ottiene il più totale controllo del proprio corpo.
Tutti gli Eterni possono fare qualcosa di simile, ma il padre di Kezaaka…
Shireeka… sviluppò qualcosa di molto, molto più potente e versatile. Assumendo
il controllo della propria struttura fisica, un adepto del Wa-Kaar-e può
trasformare il proprio corpo in qualunque tipo di energia, con una varietà
spaventosa di effetti. Quando fu utilizzato al massimo ferì in modo
irreparabile nostro padre Goshnaara, lasciandolo nello stato in cui l’hai
visto: incapace di intendere e di volere.
-Conosco
un uomo in grado di trasformarsi in energia. Da quanto mi ha detto Tehnek…è
stato Kezaaka a dargli questo potere ?
-Pensiamo
di sì. La sua mente è così portentosa da bloccare persino le nostre sonde
telepatiche, ma abbiamo ragione di crederlo.
-Tutto
questo cosa c’entra con il mio tumore ?
-Se tu
cercassi di rovesciare il nostro regime, Genis-Vell… e sappiamo che, nel profondo, brami la nostra distruzione… allora
tutta Zor-Te-Nag verrebbe distrutta. Ti chiediamo solo di darci altro tempo, e
conoscendo il tuo potere non possiamo fare altro che scendere a patti.
-Quindi
quello che mi proponete è…
-Non
attaccarci e noi ti cureremo.
-Marv, non capisco…Mentore ti ha detto che
stai benissimo, no ? La Coscienza Cosmica non vede nessun tumore, quindi cosa
diavolo stai…
-Accetterò
ad una sola condizione, Shanaaka. Voglio sapere cosa succederà se vi lascerò il
tempo per difendervi.
-Questo
risponde alla domanda su “dove stiamo andando” – risponde la donna con un ampio
sorriso, indicando a Genis un punto delle tubature. L’antico metallo si
distorce, formando un passaggio.
Tutti i
presenti lo attraversano, ritrovandosi in una piccola stanza piena di strani
odori chimici. Quattro persone, ovviamente nude, controllano un piccolo schermo
ciascuno. Al centro della sala, un ampio cilindro coperto da una lastra
metallica.
-Che
cosa…
-Rimuovete
il rivestimento – ordina Shanaaka.
Il
metallo si solleva velocemente, scoprendo una vasca in cui ribolle un liquido
verdastro quasi trasparente. Al centro
della vasca galleggia qualcosa che Genis non riesce ad identificare. Avvicina
gli occhi al vetro e focalizza la vista; nei suoi occhi appare per un secondo
un campo stellato, e Genis si ritrae con un’espressione shockata sul volto. E’
un embrione Kree.
-Genis-Vell,
questo è il nostro futuro Prescelto…tuo figlio.
-Oh, mamma…
Un
pianeta senza nome.
-Ti, ti
senti…bene ? – chiede il più cautamente possibile Una-Rogg.
-Mai
stato meglio, davvero. Ma mi serve un po’ di movimento, adesso ! Rogan !
L’Accusatore,
ancora assonnato, smette di giocherellare con la sua Arma Universale
d’ordinanza.
-Cosa,
io ?
-Non
volevi arrestarmi ? Su, provaci.
-E’ inutile
cercare di impressionarmi, lo so già che sei invincibile.
-Provaci
!!!
La mano
di Ti emette un raggio di energia bianca, che fa esplodere parte dell’armatura
di Rogan. L’Accusatore cade a terra, urlando anche se non ha sentito
assolutamente niente; Una si mette tra di loro.
-Sei
impazzito !? Non ti aveva fatto niente ! E’ solo un codardo che non ha le palle
per attaccarti, e tu lo sai ! Ci scherzavi sopra ! Che ti è successo, Ti ?
-Sono
sempre stato così, Una. Mi sento solo un po’ su di giri.
Ti avvicina
una mano alla donna dalla pelle blu, emettendo un’intricata rete energetica che
si stringe su di lei, bruciando al contatto pelle e vestiti. Urla, e molto.
-Quella
è mia sorella, razza di psicopatico ! Lasciala andare !
Forte
della sua mastodontica armatura, Zey afferra Ti, che lascia andare la rete
energetica. Una cade a terra, priva di sensi.
-Lasciami
andare, Zey ! Voglio sentire ancora il nulla !!!
-Ti,
stai delirando !
Ti-Vell
esplode, fondendo l’armatura di Zey e bruciando molto gravemente gran parte
della sua pelle. Una e persino Rogan, più pesante per via dell’armatura,
vengono sbalzati via di un paio di metri.
Ti
rimane fermo a guardarli, e ritorna al suo corpo umanoide. Senza la sua luce ad
illuminare il posto, è notte fonda. Sta respirando affannosamente.
-Ancora…ancora
– mormora, prima di scomparire in un turbinio di luci diretto verso lo spazio
esterno.
Zor-Te-Nag,
un pianeta di dei troppo umani. Un laboratorio genetico nel sottosuolo.
-Voi…voi…voi…
Genis-Vell
si guarda intorno con uno sguardo perso, come se tutte le sue certezze fossero
appena crollate. Il che è precisamente quello che è appena capitato.
-Marv ? Calmati, Marv, e respira…Marv, non
stai respirando…
-Come…come
avete fatto ? – è l’unica cosa intelligibile che riesce a dire.
A rispondergli
non è Shanaaka, ma una delle donne tra i Sensitivi.
-E’
stato semplice. Non mi riconosci ?
Genis
riprende un po’ di colore, nel dare la risposta.
-Hai la
faccia coperta, come farei a riconoscerti ?
-Ma
tutto il resto è visibile. Non stai vedendo niente che tu non abbia già visto
l’altra volta.
Allo
sguardo ancora più confuso di prima, la donna si toglie il copricapo, rivelando
un visto molto simile a quello di Shanaaka.
-Mi
chiamo Keshaza. Ricordi ? Ci siamo accoppiati insieme durante la tua ultima
visita.
-Non
posso credere che tutto questo stia accadendo proprio a me – sospira Genis,
riuscendo finalmente ad appoggiarsi alla scrivania più vicina.
-In
realtà, all’inizio pensavamo di clonarti – ricomincia Shanaaka – Ma alcune
sottigliezze genetiche sarebbero andate perdute. In questo modo, invece, ci
ritroveremo con un Prescelto con ancora più sangue Eterno di quanto non ne
abbia tu. Potremmo accelerare subito la sua crescita, certo, ma c’è un
problema.
-Uno solo !? Qui ci sono una dozzina di problemi
grandi quanto un pianeta !!!
-Abbiamo
modificato il suo codice genetico perché nasca privo di pensiero. In questo
modo, potremo avere un Prescelto sotto il nostro più totale controllo, ed
ammetterai che questa è senz’altro la soluzione più giusta ai problemi del…
-STAI
ZITTA !!!
In uno
scatto di rabbia, Genis afferra Shanaaka per una spalla e la sbatte contro il
muro, così forte che tutta la stanza trema. Tehnek è pronto alla battaglia,
mentre tecnici genetici e Sensitivi non si muovono affatto.
-Come osate
fare cose del genere !? Sono stufo di essere manipolato da tutti !!! Sai cosa
me ne importa della vostra società di pazzi fanatici ? LO SAI !? Non me ne
importa niente ! Niente ! Quindi non venirmi a parlare della ragion di stato
mentre mi fai vedere un…una cosa
senza cervello che avete costruito col mio codice genetico ! Non propormi
nessun accordo per salvare il tuo popolo perché io sono il primo che vorrebbe vedervi tutti a marcire nello spazio siderale
!!!
Tehnek
appoggia una mano sulla sua spalla, col calma ma anche con fermezza. Genis
lascia andare la presa su Shanaaka, violentemente.
-Non ci
sarà nessun accordo. So di non avere
nessun tumore. Quello che non so è perché sia voi che il Capo mi avete proposto
di scendere a patti per curarlo, beh, lo scoprirò da solo. Dici che questo
pianeta esploderà, se non faccio quello che volete ? Bene, che esploda, per voi ho molta meno considerazione di quanto ve ne
abbiano data i vostri tanto decantati Celestiali.
Nessuno
ha il coraggio di dire niente, anche se Genis resta in silenzio per diversi
secondi. Poi si volta verso la vasca genetica.
-Credete
di conoscermi ? Credete che basti sventolarmi davanti un po’ di senso
dell’onore e farmi ripercorrere la tragedia capitata a mio padre ? Mi credete
così prevedibile ?
Le
Nega-Bande si accendono di energia, e Genis dirige un raggio direttamente
contro la vasca genetica. La parte centrale viene vaporizzata all’istante,
lasciando solo del fluido genetico che fuoriesce spargendosi su tutto il
pavimento.
-Mio
figlio non dovrà vivere nell’immagine del padre come ho fatto io. Tehnek… buona
fortuna con il tuo tentativo di rovesciare questo governo, ma io non voglio più
avere niente a che fare con voi. E Shanaaka…
Fissa la
donna negli occhi, con una rabbia di cui non credeva di essere capace.
-Tornerò.
Se dovessi scoprire altre schifezze del genere, giuro su mio padre che ucciderò
i responsabili.
Con
passo rabbioso, Genis esce dalla stanza. Nessuno avrà più nulla da dire per le
prossime tre ore.
Nello
spazio, una figura si muove molto più veloce della luce; anche per i sensori
più sofisticati, è poco più di una linea che appare e scompare nell’arco di
pochi istanti. Stringe i pugni più che può, e cerca rifugio nella catarsi della
rabbia e della velocità. Oggi si è spezzato qualcosa, dentro di lui.
-Marv ? Non credi che dovremmo parlare
di…sette-otto cose che sono capitate oggi ?
-No.
-Ah. Marv, ti avviso che stai terrorizzando
il tuo amico e spalla.
-Mi sto
esercitando per terrorizzare qualcun altro.
-Che cosa hai in mente, Marv ?
-Ho
giocato alle loro regole, Rick. Kronos sa se ci ho provato. E ho ricevuto solo
calci in faccia. Adesso farò a modo mio.
-Marv, potresti fermarti un attimo a
ragionare ? E’ una faccenda troppo grande per sistemarla a pugni ! Voglio dire…
tuo fratello, i Kree, e comincio a pensare che presto avremo un po’ di problemi
anche nella Zona Negativa. Non abbiamo ancora il quadro generale, non puoi
pensare di fare tutto da solo !
-Sai,
Rick…per una volta, ti do ragione.
-Ecco, lo sapevo che era solo questione di
tempo.
Senza
rallentare per un istante, Genis prende una piccola tessera dalla cintura del
costume, e la appoggia ad una delle Nega-Bande.
-Genis a
Vendicatori, rispondete. Codice 924134, priorità Omega.
-Qui
Scarlet – risponde una voce femminile – Ti ricevo malissimo, dove sei ?
-Scusa
per le interferenze, ma sto viaggiando a centomila anni-luce al minuto, e le
Nega-Bande compensano solo in parte.
-E’ una
priorità molto alta, Genis…dobbiamo prepararci ad un viaggio nello spazio ?
-Negativo.
Preparate il maggior numero di Vendicatori disponibili. Sto per consegnarvi il
Capo su un piatto d’argento.
-Sei riuscito a chiamarlo per nome…vuol dire
che hai superato il suo blocco mentale !? Da solo !?!?
-L’avevo
detto di non darmi per scontato, Rick. Chiunque ci sia dietro a tutto questo,
ha fatto un errore imperdonabile.
CONTINUA…
Note
Finalmente
siamo arrivati alla conclusione di quasi tutte le trame sugli Eterni Kree che
ci trascinavamo dietro fin dal dittico di Capitan Marvel #8-9. Proprio nel
finale, venivamo a sapere del progetto degli Eterni Kree di usare il materiale
genetico di Genis per creare un nuovo Prescelto… tentativo fallito in questo
velocissimo numero.
CAPITAN MARVEL
#24
Non è facile esser verde
Ore fa. Su un piccolo pianeta
nella Grande Nube di Magellano.
-Siamo sicuri che il mentore del
Predatore ci lascia andare via così ? Non verremo abbattuti appena avremo preso
quota ? – domanda dalla cabina di pilotaggio, quasi balbettando, Rogan
l’Accusatore, fratello minore del molto più famoso Ronan (ma parecchio più
famoso, davvero).
-Se non ce ne andiamo da questo
posto sarà proprio Ti ad ucciderci la prossima volta, Rogan. Guarda in che
condizioni ha ridotto Zey !
A rispondere via radio è stata
Una-Rogg, che osserva preoccupata i segni vitali del fratello. Quando sente la
nave decollare, scatta verso il più vicino pannello di comunicazione e preme un
pulsante.
-Fai rotta per il sistema z-41,
Rogan.
-Giusto il tempo di capire come si
fa… all’accademia “navigazione astrale” non era un corso obbligatorio.
-Questa nave è precipitata più di
sette anni fa, Rogan… qualche navetta di salvataggio è ancora in funzione ?
-Dovrebbe. Mio padre disse che
molte zone della nave non erano state danneggiate dal disastro.
-Allora ti affido Zey… io vado
sulla Terra.
-Ma sei impazzita !?!? Non ho
intenzione di fare un viaggio del genere tutto da solo… il sistema z-41 è una
delle zone più famigerate dell’Impero !!!
-Allora non dovresti avere nessun
problema, visto che se non te ne sei accorto non c’è più nessun “Impero”. Ti
darò le coordinate di un dottore di mia conoscenza… rimetterà a posto Zey senza
dire nulla agli Accusatori o agli Shi’ar.
-Io sono un Accusatore !!!
-E ti sei unito ad una banda di
pericolosi criminali. Se apro bocca puoi scordarti di fare carriera.
-D’accordo… ma non capisco perché
non ce lo puoi portare tu.
-Il figlio dell’uomo che ha ucciso
mio padre si trova sulla Terra, e sono sicura che Ti si stia dirigendo lì.
-Ma ci metteresti dei mesi per
arrivarci con una navetta.
-E’ per questo che tu prenderai la navetta con Zey e io prenderò la nave. Ci sono obiezioni,
Rogan ?
-No…nessuna, credo.
Adesso. Circolo Polare Artico. Sul
ghiaccio ricoperto di neve, cinque esseri sfidano apertamente il freddo
notturno. A parlare è un uomo che si stringe il più possibile in una giacca a
vento che non è della sua taglia.
-Allora, le cose stanno più o meno
così… qui sotto c’è il rifugio del Capo. Un grandissimo bastardo con la pelle
verde e la testa a cocomero. La parte buffa finisce qui. Avremo a che fare con
una delle menti più geniali del pianeta, con una tecnologia che farebbe
diventare verde d’invidia Tony Stark ed un senso dell’umorismo particolarmente
sadico. Anche se siete tutti schermati dal controllo mentale, non fidatevi di
niente là sotto… e soprattutto non toccate niente che abbia uno strano colorito
verde fluorescente. Il Capo usa più raggi gamma di quanto Micheal Jackson
faccia ricorso alla chirurgia estetica, quindi spero che vi siate portati
dietro le mutande di piombo.
-Qualcosa del genere – risponde
War Machine, battendo il pugno contro l’armatura producendo un rumore sordo.
-Alte concentrazioni di raggi
gamma possono penetrare i rivestimenti più spessi, War Machine. E mi risulta
che un simile indumento possa essere particolarmente scomodo per un essere
umano.
-Era una battuta, Visione –
interviene un uomo che indossa un paio di vecchi pantaloni ed una T-shirt a
righe.
-L’avevo capito, Uomo Sabbia –
risponde il sintezoide – Credi che il Capo ci stia controllando, Rick ?
-Se lo sta facendo adesso sa chi
siamo, visto che non avete fatto altro che continuare a presentarvi al
pubblico… a proposito, non c’è modo di sapere se la donna dello show ha già
finito la sua ricognizione ?
-Non ce ne sarà bisogno – risponde
l’immagine olografica di Photon che esce dal ghiaccio – Ho sabotato un paio di
telecamere, ma ho dovuto smettere per qualche secondo di essere composta di
neutrini. Forse mi ha scoperta.
-Allora sarà il caso di darsi una
mossa. Vi dispiace farvi un po’ indietro ? Controllare l’esplosione non è
sempre facile. Tu sei pronto, Marv ? Okay, non ti scaldare… ti ho lasciato con
i Syeki per meno di un’ora. Ora, se permettete, l’ospite della serata…
Rick sbatte con forza le due
Nega-Bande, ed alcuni dei presenti sono costretti a distogliere lo sguardo per
non essere accecati dal vortice energetico che lo avvolge. Quando guardano
ancora, al suo posto c’è un uomo leggermente più alto e muscoloso, con un campo
stellare sulla faccia.
-Grazie per averci avvisato,
Capitan Marvel… i nemici di un Vendicatore sono nemici di tutti i Vendicatori.
Photon e Genis si stringono
brevemente la mano, senza che lui apra bocca. Si limita a dare un cenno
d’assenso agli altri.
-Meglio non perdere altro tempo e
passare subito all’attacco… l’approccio sottile non è praticabile in questo
caso.
-Sono d’accordo, Visione –
risponde a denti stretti Genis.
-Allora… Vendicatori Un-
Genis si alza in volo, circondato
da un alone di energia; esegue una piroetta nel cielo e lancia una tremenda
scarica di energia fotonica, così potente da vaporizzare non solo il ghiaccio
ma anche la terra sottostante, aprendo un piccolo cratere in cui vola subito.
-…iti.
War Machine si avvicina all’Uomo
Sabbia e gli sussurra:
-Sembra che qualcuno sia su di
giri, oggi.
Molto più sotto, in una stanza
circondata di mura in adamantio secondario di quindici centimetri di spessore,
un uomo sta osservando la scena. I piccoli schermi davanti a lui mostrano le
stesse immagini, ma aggiungendo i particolari rilevati dai migliori sensori che
la tecnologia terrestre abbia da offrire.
-Tutto questo è strano e al tempo
stesso prevedibile – ammette a denti stretti, appoggiando la sua grande testa
su una mano rugosa. Più riflette sulla situazione, più le vene verdi sulle sue
tempie pulsano in maniera orrenda.
-Il coinvolgimento dei Vendicatori
non era previsto. Eppure, dopo aver passato giorni ad esaminare la loro
situazione attuale, mi sembra appropriato. Il mio software veggente è stato in
grado di prevedere le mosse di Agamennone e dei Trojani… quindi per quale
motivo non riesce a ridurre il loro comportamento ad una banale equazione ? Ci
sono dei fattori che non ho preso in considerazione, oppure… l’ultimo membro
del mio quadrunvirato mi ha nascosto delle informazioni sul futuro prossimo ?
Ho provveduto io all’eliminazione di Paride e Agamennone, in fondo. Io gli ho suggerito come muoversi per
portare Capitan Marvel nella posizione desiderata. Per lui ho perduto ogni
utilità da tempo, ed ha fatto sì che fossi attaccato. Vedremo chi di noi due
riesce a manipolare meglio i propri avversari…
Ad alcune centinaia di metri di
distanza. Quelli che fino a pochi minuti prima erano tunnel di servizio adesso
sono sentieri di macerie, macchinari in frantumi, griglie laser smantellate,
portelloni scardinati e quant’altro.
Anche se impegnato a distruggere
tutto, War Machine non può fare a meno di meravigliarsi al pensiero che tutto
questo è opera di un uomo solo… se non altro, spesso Tony Stark può contare su
un’intera multinazionale per certe cose. Nonostante l’assordante rumore di
metallo che si spezza, anche senza i sensori dell’armatura Jim Rhodes
sentirebbe lo stesso la voce dell’altro
Vendicatore intento a fare strada…e, sembra, a parlare da solo.
-L’avevo visto anch’io ! Chi ha la
Coscienza Cosmica tra i due, scusa ? Ha, molto divertente Rick. Ti dico che
l’avrei schivato da solo, quel raggio della morte. Ah… tu dici ? Va bene, ci
penso io. Capitan Marvel a Vendicatori… secondo Rick, è probabile che se il
Capo sa che siamo qui, abbia anche già predisposto delle trappole individuali,
sulle nostre debolezze. Anche se non ho capito perché dovrebbe essere un
problema se dipinge le pareti di giallo.
-Ricevuto, Capitano. In effetti,
ho già superato alcune difese che, penso, erano volte ad impedire l’ingresso di
esseri intangibili.
-La tua intangibilità mi serve
qui, Visione ! Una specie di campo di forza è saltato fuori dal nulla e-
La comunicazione dell’Uomo Sabbia
si interrompe all’improvviso. Gli altri Vendicatori si fermano un istante per
rintracciare la fonte del suo segnale, che però è scomparso. Genis tiene due
dita sulla fronte, chiude gli occhi e si concentra… quando apre gli occhi, per
prima cosa ferma con un raggio di energia un piccolo missile diretto verso War
Machine. Se lo avesse colpito, l’armatura sarebbe stata inservibile per
parecchi minuti.
-E’ stato trascinato ancora più
sotto; Visione, è quattro livelli più in basso rispetto a noi.
-Ricevuto. Procedo al recupero.
-Photon, siamo a meno di cento
metri dalla base del Capo; ci servirebbe a guardarci dietro… le spalle, dietro,
è la stessa cosa Rick.
-Questa strada sembra essere la
più protetta, capitano… potrebbe essere più semplice passare da sotto –
suggerisce War Machine.
-Normalmente sarei d’accordo,
sarebbe più sensato. Ma è esattamente quello che vuole lui, farci cambiare
strada. E’ già riuscito a dividerci… a quest’ora avrà già preparato una
trappola per ciascuno di noi.
-Non vuoi giocare secondo le
regole… mi piace.
Orbita di Giove. Una vecchia
nave-prigione Kree rientra nello spazio normale. Metà dello scafo è pieno di
ammaccature e l’altra metà manca proprio. La sua traiettoria è vagamente per il
terzo pianeta del sistema solare… sempre che si possa definire “traiettoria” un
qualcosa di simile al volo di un calabrone ubriaco.
Nella cabina di pilotaggio,
Una-Rogg si sta rendendo conto del perché generalmente delle navi così grosse
vengono comandate da un equipaggio anziché da una persona sola. Deve
continuamente spostarsi da una consolle all’altra, ed è costretta ad ignorare
le dozzine di allarmi che stanno suonando da quando ha preso il controllo (se
così si può definire).
Quindi non può sapere con certezza
per quale motivo si ritrovi con il sedere per terra ed un brusco capovolgimento
della sua prospettiva. Si rimette in piedi, cosa non molto semplice dato che la
nave sta ruotando su se stessa e la gravità artificiale è tutt’altro che
stabile. Se fosse un ufficiale scientifico, uno sguardo ai computer sarebbe più
che sufficiente ad indicarle cause ed effetti di ciò che è appena capitato. Ma
anche senza un approfondito addestramento militare, uno sguardo allo schermo
principale è tutto ciò che le serve.
Davanti alla nave, infatti, una
piccola tempesta di energia sta prendendo una forma vagamente umanoide. Quando
si è formata anche una faccia, Una la riconosce e guarda nei suoi occhi. Data
la situazione, però, questo non la aiuta a capire il messaggio.
La figura spettrale scompare, e ad
Una non resta che cadere un’altra volta a terra per l’urto che proviene dalla
parte posteriore della nave. Non c’è allarme che non si metta a suonare al
massimo volume, e per Una questo significa una sola cosa.
Pregando di fare in tempo, corre
per i lunghi corridoi della nave così in fretta da farle male. Un paio di volte
rischia di cadere, ma a denti stretti e senza fiato raggiunge l’ultima navetta
di salvataggio ancora in funzione.
Preme il pulsante di accensione
dei motori prima ancora che il portello si sia chiuso. Giusto in tempo, perché
tutto quello che riesce a vedere poco dopo è la nave che esplode
silenziosamente, ed un fulmine bianco che si dirige verso la Terra… la sua
stessa destinazione.
Sotto il Circolo Polare Artico.
Due scariche energetiche colpiscono insieme uno strano essere di plastica
viola, facendolo esplodere in una specie di polvere bianca. Una raffica di
repulsori e missili miniaturizzati tengono lontani altri esseri del genere,
dando a Genis e Photon il tempo di superare anche questa strana barriera.
-Sicuro di poter tenere a bada gli
androidi del Capo, War Machine ?
-Nessun problema, Photon… sono
solo un po’ di action figure troppo cresciute. Andate avanti e prendetelo a
calci anche per me, vi raggiungo tra un minuto.
Gli ultimi metri scorrono senza
problemi; alla fine del lungo tunnel una figura sinistra esce dal pavimento e,
con delle scariche lanciate da una gemma sulla fronte, distrugge l’ultima serie
di generatori di campi di forza.
-Mi hai fatto quasi prendere un
colpo, Visione… la prossima volta avverti via radio prima di fare una cosa del
genere.
-Le comunicazioni sono sotto
costante controllo, Photon. Sarebbe stato troppo rischioso. War Machine ?
-Ci copre le spalle. Che ne è
dell’Uomo Sabbia ?
-L’ho dovuto riportare in
superficie. Il Capo è riuscito in qualche modo a trasformarlo parzialmente in
vetro. In passato è stato trasformato completamente
in vetro e ne è uscito indenne, ma questo metodo è molto più doloroso.
Ciononostante, guarirà in poche ore. Avevi ragione sul suo senso dell’umorismo,
Capitan Marvel.
-Che si fa adesso, Genis ? Tu sei
l’unico ad essere già stato nella fortezza del Capo – gli chiede Photon.
Genis non risponde subito,
continuando a guardare verso il basso. Se non lo conoscessero la scambierebbero
per insicurezza, mentre sta semplicemente ascoltando Rick.
-Sì, sono d’accordo. Dunque, il
Capo sarà sicuramente nella parte più sicura della fortezza, nelle sue
profondità. E’ protetto da un campo di forza che reputa indistruttibile, ma ho
visto quello che c’è all’interno ed è improbabile che il generatore sia dentro il campo… se ho capito bene la
struttura del campo di forza, il generatore dev’essere piuttosto grande.
Visione, pensi di riuscire a trovarlo ?
-Io potrei trovarlo molto più
velocemente – propone Photon.
-Lo so, ma considera una cosa. Il
Capo è un manipolatore; ci mette davanti la via più comoda e si aspetta che la
prendiamo, per metterci in trappola. Dobbiamo prendere la via più difficile e
non fargli prevedere la nostra prossima mossa.
-Inoltre io sono già passato oltre
le sue difese, Photon, mentre non abbiamo ancora verificato cosa può fare a te.
L’idea del capitano è sensata.
-Chiedi a War Machine di seguirti
quando avrà liberato il percorso. Quanto in basso dovremo scendere, Genis ?
-Non lo so. Sono arrivato con il
teletrasporto, l’ultima volta, e non… aspetta. Sì, ti sento Rick. Hhhmm… hai
ragione.
-Che c’è ?
-Rick mi ha ricordato che il Capo
può sentire anche lui, quindi non possiamo seguire i consigli di Rick. E non
possiamo nemmeno parlarne tra di noi, perché sappiamo che ci sta ascoltando.
-Tu conosci il posto e
l’avversario, Genis. Sta a te decidere come agire. E… questa missione ha anche
un significato particolare per te, vero ?
-Voglio solo che il Capo venga
catturato. E’ attivo da più di dieci anni, ha sulla coscienza migliaia di morti
e non è mai stato…
-Genis… non ti ho lasciato il nome
Capitan Marvel solo per via di tuo padre. Ti conosco. Non è solo questo.
-…
-Cerca solo di ricordare che,
anche se siamo Vendicatori, il nostro scopo non è la vendetta.
-Lo so.
-Allora… cosa facciamo adesso ?
Genis guarda ancora nel vuoto, ma
con un’espressione diversa… come se stesse ammirando una piccola opera d’arte.
Sta ascoltando la Coscienza Cosmica, la voce dell’universo.
-Forse so cosa bisogna fare.
Nell’impenetrabile stanza di
controllo, il Capo osserva uno schema del suo rifugio. Sullo schermo su cui è
proiettato, segue con attenzione i movimenti delle luci pulsanti che
rappresentano le posizioni dei Vendicatori.
-Per chi mi hanno preso ? Per un
idiota come l’Artiglio Giallo, per caso ?
Tenendo lo sguardo sulla loro
posizione, il Capo calcola mentalmente le loro coordinate e le inserisce nei
comandi della sua poltrona. Pochi secondi dopo, con un leggero odore di ozono,
quasi dal nulla compaiono due figure energetiche che lentamente prendono corpo.
Visione e War Machine si guardano intorno per alcuni istanti prima di capire
dove sono stati appena teleportati.
-Signori… siete ospiti non
invitati e decisamente non graditi.
-Ed ha anche il coraggio di
parlare – mormora War Machine, tenendo pronti i repulsori e puntandoli contro
il Capo. Ripensandoci, carica anche le armi secondarie.
-Samuel Sterns, alias il
Supervisore, meglio conosciuto come il Capo… essendo universalmente considerato
come uno degli umani più intelligenti del pianeta, dovrebbe esserle facile
capire che le conviene non tentare mosse azzardate e seguirci – intima la
Visione; il pavimento sotto di lui scricchiola leggermente, indice che ha
portato al massimo la sua densità.
-Risparmiami consigli e minacce,
sintezoide, i robot che mi puliscono il pavimento sono molto più avanzati di
te.
Il Capo si alza lentamente in
piedi, barcollando leggermente a causa dei muscoli non più abituati al moto.
Mette le mani dietro la schiena e cammina semplicemente verso il centro della
stanza, passando proprio tra i due Vendicatori senza che questi muovano un
muscolo.
-Comunque, siete entrambi
esemplari molto interessanti di tecnologia spicciola. Non proprio
impressionanti, ma comunque…
Sfiora con un dito la fronte di
Visione, che cade a terra come un manichino. Dopo aver sorriso allo spettacolo,
il Capo estrae un piccolo telecomando da una delle innumerevoli tasche del suo
esoscheletro.
-Probabilmente ora dovrei
spiegarvi come ho fatto, ma… penso che mi limiterò a teleportarvi nel mio
reattore stell-
La rete di computer esplode prima
della fine della frase, ed una cometa rossa e blu si precipita verso il Capo. A
mezzo metro da lui appare una colonna di luce verde, abbastanza resistente da
deviare l’attacco e scaraventare Capitan Marvel contro gli schermi principali,
mandandoli a pezzi.
-Tutto sommato, può aspettare.
Avresti potuto chiamarmi, capitano; ti avrei semplicemente aperto la porta.
Genis si fa strada tra le macerie,
e mentre se le scrolla di dosso raggiunge nuovamente il Capo. Questa volta si
limita ad avvicinare una mano, che viene fermata dalla stessa colonna di luce.
-Ho immaginato che la sparizione
del campo di forza esterno fosse un invito a entrare. Cos’è questo ?
-Un altro campo di forza,
naturalmente. Esaminalo pure con la tua Coscienza Cosmica… l’ho creato perché
fosse totalmente impenetrabile, e lo è.
-Non puoi usare il tuo
teletrasporto se resti all’interno, non è così ?
-Ho cose migliori da fare che
starmene qui a parlare di specifiche tecniche, Genis-Vell.
L’esoscheletro si apre
leggermente, quanto basta per far entrare una mano del Capo sotto il colletto.
Ne estrae una piccola scheda rettangolare, su cui sono chiaramente visibili due
pulsanti. Preme subito il primo.
-Ecco fatto. Adesso, Capitano,
l’ultima cosa al mondo che vi potrebbe interessare è mettermi dietro le sbarre.
Visione e War Machine si muovono
nuovamente, e senza perdere tempo si preparano ad uno scontro con chissà quale
macchina pazzesca.
-Rilassatevi. Adesso che il mondo
è nelle mie mani, non c’è più bisogno di combattere… anche se mi capirete se
tengo il campo di forza per sicurezza.
-Capitan Marvel, credo che a
questo punto non sia più necessario fingere – lo interrompe Visione.
-Sì, lo penso anch’io.
Il campo di forza verde lampeggia diverse
volte, come un neon sul punto di fulminarsi, e poi sparisce. Il Capo si tiene
pronto a premere il secondo pulsante.
-Che cosa…!? Non come abbiate
fatto, ma vi avverto… adesso, il reattore stellare che sta sotto di noi è
l’ultima fonte di energia disponibile sul pianeta. Se premo questo pulsante,
esploderà.
-Non esploderà niente, Capo…
qualunque piano malato tu avessi concepito, è appena stato sventato.
A rispondere è stata Photon,
riapparsa in forma umana alle spalle del Capo. Genis approfitta della
distrazione e strappa la scheda dalla mano del Capo, tenendolo sollevato da
terra.
-Posso romperti tutte le ossa del
corpo prima che tu muova un dito, “Supervisore”. Devi solo darmi una scusa per
farlo.
-Non ti conviene farmi del male,
Genis-Vell… o hai dimenticato che sono l’unico a poter curare il tumore nel tuo
cuore ?
-Sappiamo entrambi che non c’è
nessun tumore, Capo. Quello che vorrei sapere è come hai fatto a farmi credere
di averne uno… ma ne parleremo un’altra volta. Come mi sta continuamente dicendo
Rick… Immagino che adesso tu voglia sapere come accidenti abbiamo fatto a
fregarti, non è così ?
Il Capo risponde digrignando i
denti e guardando fisso negli occhi Genis, con uno sguardo pieno di odio.
Nella Zona Negativa, intanto, Rick
sta guardando la scena attraverso un piccolo specchio d’acqua. E’ circondato da
una razza di lucertole umanoidi, i Syeki; ha provato a capire se anche loro
possono vedere Genis come sta facendo lui, ma ottenere delle risposte chiare da
un Syeki è completamente impossibile.
-Innanzitutto – spiega Genis
mentre War Machine immobilizza il Capo con un paio di strane manette – la
Coscienza Cosmica mi aveva mostrato che razza di apparato di produzione di
energia tenevi qui. La tua strumentazione e le tue armi non hanno bisogno di
così tanta energia, quindi ho pensato che avesse a che fare con il tuo piano.
Poi, quando hai teleportato Visione e War Machine, ho utilizzato le Nega-Bande
per mandare a entrambi un messaggio… distrarti, il che non era molto difficile.
Ti tenevo sotto controllo con la Coscienza, ed al momento giusto ho chiesto a
Photon di trasformarsi in onde radio, assorbendola nelle Bande. Ormai ho una
certa esperienza nel trattare con chi si trasforma in energia. Quando hai
estratto il comando a distanza, l’ho rilasciata perché assorbisse le onde
radio. Qualunque congegno a distanza deve comunque trasmettere le informazioni
ad un sistema ricevente.
-E per far passare il segnale –
continua Photon – Il campo di forza si è abbassato per un picosecondo. Sono
entrata alla velocità della luce ed ho sabotato prima il proiettore del campo
di forza, e poi il tuo controllo a distanza.
-Avrei dovuto aspettarmi qualcosa
del genere; quando si fanno affari con traditori in grado di manipolare la
realtà, non ci si può aspettare delle previsioni costanti. Lasciatemi dire,
comunque, che non avete il benché minimo stile nell’esporre al nemico i vostri
piani.
-Allora potrebbe essere così
gentile da esporci il suo piano,
signor Sterns ?
-Devi ovviamente avermi confuso
con qualcun altro, sintezoide. Ho perso da anni l’abitudine di parlare
continuamente con il nemico dei fatti miei.
La Visione risponde a tono, ma
Rick non riesce a sentire le sue parole. Un Syeki gli ha afferrato la maglietta
e continua a tirarla, per avere attenzione.
-Noi abbiamo una cosa molto
importante da dirti.
-“Noi” chi ? – domanda Rick, dato
che tutte le altre pseudo-lucertole sono ancora affascinate dalle immagini
nella pozzanghera.
-Noi Syeki. Te lo abbiamo detto
che siamo i Syeki, vero ?
-Giusto un miliardo di volte.
-Perché potresti confonderci con
qualcun altro; solo noi siamo i Syeki, quindi anche tutti quanti gli altri lo
sono. Capisci ?
-No.
-Se vuoi saperne di più, abbiamo
altre cose da non spiegare.
-Grazie.
-Come per esempio, che noi siamo i
Syeki.
-Non dovevate dirmi qualcosa ?
-Sì. Dovevamo dirti Þðø˘
Φ θψξώцы٣.
-Okay… e questo è importante
perché…
-Perché noi siamo i Syeki.
-E adesso che c’entra !?!?
-Niente. Per questo non ne ho
parlato. Ma forse è il caso che tu dica al چ che Þðø˘ Φ
θψξώцы٣ .
-Dovrei dire cosa a chi ?
- چ – insiste
l’alieno, indicando Genis nel riflesso sull’acqua – Quello che è te, ma non è
te. Hai capito cosa gli devi dire ?
-Non sarebbe più semplice se
glielo dicessi in una lingua che conosce ?
-Sì.
-E allora ? Che vuol dire ?
-“Scappate”.
Rick guarda negli occhi l’alieno.
Impossibile dire se sia una delle solite contraddizioni insensate dei Syeki, o
se sia un avvertimento reale. Nessuno degli altri alieni si è ancora mosso;
forse è solo la sua immaginazione, ma sembrano più interessati a quello che
guardano.
Non che sull’acqua si stia vedendo
qualcosa di particolarmente interessante… solo i Vendicatori che ispezionano la
sala dei comandi del Capo, per essere sicuri che non sia rimasta qualche
trappola attiva.
-Ehm… Marv, avete trovato qualcosa
di strano, per caso ?
-Abbiamo appena iniziato, Rick… perché ?
-Perché i Syeki, qui, hanno detto
che devi scappare. La tua Coscienza Cosmica non rileva niente ?
-Più che altro mi stavo concentrando sul Capo, ma mi basta un secondo
per…
L’immagine diventa sfocata per
qualche istante, ed è una fortuna che Rick non possa vedere il ghigno del Capo.
Poi, quando Genis riapre gli occhi, smette di trattenere il Capo ed urla agli
altri Vendicatori:
-Scappate !
Un Syeki abbozza qualcosa di
simile ad un sorriso, indicando la scena come a dire “te l’avevo detto”.
-Capitan Marvel, cosa… - inizia a
protestare Visione, ma Genis lo sta già spingendo verso il buco che ha fatto
nel muro.
-Non ho tempo per spiegare !
Andatevene subito, questo posto sta per saltare in aria !
Anche se la sua espressione non è
delle più convinte, Visione afferra War Machine ed entrambi passano attraverso
il soffitto; Photon scompare letteralmente in un lampo.
-Non posso dire che questa
occasione fosse del tutto attesa, ma di certo la accolgo volentieri – ridacchia
il Capo, il cui corpo inizia a diventare trasparente.
Genis lo afferra mentre è ancora
solido, e le Nega-Bande brillano di energia.
-Scordatelo. Vivo o morto, tu
verrai con me.
“Lo sapevo che non gli dovevo
spiegare come funziona la pay tv” pensa Rick Jones nella Zona Negativa, vedendo
la fortezza del Capo distrutta da un’esplosione.
Pochi istanti prima,
nell’atmosfera superiore. Una-Rogg si ritrova sorprendentemente a pregare,
trovandosi nel bel mezzo di un’onda di energia diretta verso un pianeta che si
sta ingrandendo sempre di più davanti ai suoi occhi.
Superata un’invisibile griglia
energetica attorno al pianeta, l’onda lascia la navicella al suo destino,
dirigendosi verso Nord. Con la nave a malapena intatta dopo l’attacco di
Ti-Vell, l’ultima cosa che Una riesce a fare è impostare una rotta verso la
prima distesa d’acqua in vista.
Poco dopo. Circolo Polare Artico.
Sul ghiaccio ricoperto di neve, quattro esseri sfidano apertamente il freddo mattutino.
In questo deserto ghiacciato in mezzo al niente, adesso c’è un enorme cratere
fumante.
-Capitan Marvel era ancora dentro
? – chiede l’Uomo Sabbia, camminando dolorosamente per i cristalli di vetro al
suo interno, ancora da riassorbire.
-Non riesco a ricevere il suo
segnale; il comunicatore deve essersi danneggiato durante l’esplosione – spiega
Visione.
-Potrei ispezionare le macerie
alla velocità della luce e… No, non sembra sia necessario.
In mezzo alla colonna di fumo è
chiaramente visibile un raggio di luce, che dopo aver circondato il resto della
nube atterra a poca distanza da loro. E’ ovviamente Genis, illeso se non per
qualche chiazza di fuliggine sul costume. Tiene saldo il corpo svenuto del
Capo, a testa in giù a causa della pesantezza del suo cranio. Diverse parti del
suo esoscheletro sono state strappate con forza.
-Credo che questo sia vostro,
Vendicatore.
-Anche tu fai parte della squadra,
Genis – risponde Photon dandogli una leggera pacca sulle spalle – Nessuno è mai riuscito a catturare il Capo. Ed è
quasi esclusivamente merito tuo.
-Temo proprio che il Capo non sia
l’unica taglia impossibile che mi toccherà riscuotere oggi, Photon. Avanti, Ti…
non so cosa sei tornato a fare in questo sistema solare, e non mi interessa. So
solo che noi due abbiamo un problema da risolvere, non è così ?
Una serie di scariche elettriche
fuoriescono dal cratere, riflettendosi nel cielo oscurato e concentrandosi in
un solo punto. Una forma umanoide composta di elettricità prende rapidamente
forma.
*Cercavo giusto te, fratellino.
-Non chiamarmi mai più in quel modo, Ti.
-Un altro dei tuoi nemici,
capitano ? – chiede War Machine, puntando i repulsori verso Ti-Vell – Non ho
idea di chi sia, ma non mi piace il suo modo di fare.
*E poi si chiedono perché gli alieni
non restino mai per troppo tempo…
Prima ancora che War Machine abbia
potuto fare fuoco, Ti gli ha già scaricato addosso più di venti gigawatt di
elettricità in un colpo solo; solo l’intervento dell’Uomo Sabbia gli evita di
farsi un volo di diversi metri.
-Mossa sbagliata… se colpisci un
Vendicatore, ti ritroverai contro tutti i-
Photon non riesce a concludere né
la frase né la minaccia, dovendosi trasformare in luce per evitare un’altra
scarica; subito dopo, Genis si mette tra i due.
-Volevi combattere con me, Ti, vedi di non confonderti con gli
altri Capitan Marvel.
*Non l’ho capita.
-Te la farò spiegare da Rick,
allora.
Entrambi rilasciano colpi di
energia, perfettamente bilanciati per annullarsi a vicenda. Ti si trasforma in
energia termica e vaporizza il ghiaccio su cui si trova generando un’onda di
calore sufficiente a fondere il ferro. Quando prende la mira per colpire
Visione, Genis vola verso di lui e lo assorbe con le Nega-Bande, allontanandosi
nell’atmosfera.
Photon lo segue alla velocità
della luce, e appena al di sopra dell’atmosfera lo vede rilasciare l’energia. I
due si scambiano altri colpi, schivandosi a vicenda. Photon tenta di
avvicinarsi per intervenire, ma all’improvviso entrambi accelerano fino a
superare la velocità della luce e scomparire tra le stelle.
“Potrebbero essere finiti ovunque,
adesso… e visto che Genis ha danneggiato il segnalatore, non potrà avere nessun
aiuto nella battaglia !”
Oceano Pacifico, in acque
internazionali. Se qui ci fosse stato qualcuno, poco fa avrebbe visto una
navicella di salvataggio aliena cadere ad una velocità impressionante,
generando un getto d’acqua così alto che le onde sono ancora alte, nonostante
l’assenza di vento.
Chiunque si è perso lo spettacolo
non può nemmeno vedere la giovane donna dalla pelle blu che adesso galleggia
sull’acqua grazie al suo costume alieno, che oggettivamente ha visto giorni
migliori. E, dato che un incredibile colpo di fortuna le ha fatto attraversare
la griglia difensiva dei Vendicatori nel momento esatto in cui la oltrepassava
il ben più appariscente Ti-Vell, al momento nessuno è al corrente della sua
presenza.
Su quanto questo naufragio possa
essere definito un colpo di fortuna, però, ci sarebbe molto da discutere.
CAPITAN MARVEL
#25
Fratelli
Oggi
In un piccolo ascensore, quattro
uomini in armatura verde scuro osservano incuriositi l’alieno in mezzo a loro.
Anche se hanno visto cose ben strane, il riflesso stellare sulla sua pelle è
diverso da quanto hanno visto finora.
L’alieno in costume rosso e blu
aspetta con le braccia incrociate, stando bene attento a non far toccare tra di
loro le due bande dorate che porta ai polsi.
Sopra la porta in titanio
rinforzato, un display indica il piano. Si ferma a -107, insieme al resto
dell’ascensore.
I quattro Guardiani appoggiano il
palmo della mano destra su apposite piastre di riconoscimento, ed inseriscono
quattro codici a trenta cifre, tutti diversi tra loro.
Le quattro serie di porte si
aprono lentamente, e per primi escono due Guardiani. Cinque cannoni laser si
posizionano su di loro, restando fermi. I due Guardiani percorrono quattro
metri e si inginocchiano per far corrispondere le fessure per gli occhi delle
loro maschere con degli appositi sensori; le armi vengono disattivate.
Solo ora, l’alieno esce dall’ascensore
e si avvicina. Dalla cintura estrae una tessera dei Vendicatori e la fa
esaminare ad uno scanner sulla parete.
Poi fa scomparire il riflesso
stellare sulla sua faccia per rilasciare i tracciati retinici; si toglie un
guanto e fa analizzare le impronte digitali. I due guardiani confermano
nuovamente la propria identità, e la grossa porta in Adamantio si apre.
Capitan Marvel entra in un lungo
corridoio costellato di raggi laser, che si spengono poco prima del suo
passaggio e si riattivano subito dopo. Alla fine del corridoio c’è un’altra
porta, ed è necessario mostrare nuovamente la tessera, i tracciati retinici e
le impronte. Una porta in Adamantio secondario si apre. L’ultima.
L’altra stanza è protetta da una
lastra di vetro praticamente indistruttibile, circondato da tre campi di forza.
All’interno solo un letto, un lavabo e una toilette.
Seduto sul letto, un mingherlino
dalla pelle verde, con la divisa troppo grossa ed una complicata serie di
inibitori mentali sul suo cranio iper-sviluppato.
Samuel Sterns, alias il Capo.
Nella cella, guardato 24 ore su 24
da cinque telecamere non collegate tra di loro, il prigioniero osserva
divertito il suo visitatore.
-Hai visto, Genis ? Mi hanno dato
la stanza migliore dell’albergo.
-Mi dispiace solo non averti
portato qui io stesso.
-A me dispiace solo non poter sapere cosa ne pensi il dottor Banner
della situazione.
-A me dispiace di non poter
venire lì dentro a romperti il…
-Buono, Rick.
-Come stavo dicendo, non mi
dispiace affatto non poterti sentire, Rick. I miei poteri psichici sono
completamente annullati, in questa cella…per ora.
-Sembri abbastanza contento della
tua situazione Capo. A quanto ne so, non è da te.
-Non ammettere la sconfitta
sarebbe un insulto alla mia intelligenza, Genis. Cosa ho da temere ? Non sono
stato accusato di nessun crimine in particolare. La mia stessa detenzione qui è
da considerarsi incredibilmente illegale. Ma anche se non lo fosse, credi
veramente che esista una prigione che possa trattenermi per sempre?
-Quindi non dirai nulla sul tuo
piano ?
-Piano ? Io avevo costruito
un’installazione scientifica in una terra di nessuno. A quanto mi è stato
detto, comunque… si direbbe che qualcuno abbia costruito un dispositivo in
grado di rendere inservibili tutte le
fonti di energia sul pianeta. Un dispositivo in grado di rendere inservibile
qualunque combustibile fossile o un suo derivato, far decadere in ferro tutto
il materiale fissile del pianeta, impedire la creazione di campi elettrici
elevati, distruggere i pannelli solari, mandare in tilt le comunicazioni…
qualunque fonte di energia più tecnologicamente avanzata di un fiammifero
sarebbe stata inutilizzabile per più di quattrocento anni. Ammiro il puro genio
necessario a costruire un’arma del genere…chiunque sia stato, il che è un mistero.
-Che, del tutto casualmente, si
trovava a Los Angeles in un tunnel scavato dai tuoi ex scagnozzi, Ninfetta e
Testa Calda. Tra parentesi, il dispositivo è stato lanciato nel Sole e i due
ragazzi stanno bene ora. Cosa credevi di fare, Capo ? Avresti distrutto la
civiltà terrestre…
-Chi ha costruito quel dispositivo
l’avrebbe fatto, vuoi dire. Ti consiglio di fare più pratica con la dialettica
del pianeta, Genis. Immagino che costui volesse mettere a disposizione
dell’umanità una fonte di energia, diciamo, qualcosa di paragonabile al
reattore stellare che è andato distrutto insieme alla mia base. Senza più la
zavorra delle popolazioni più povere e inutili del pianeta ed un accentramento
totale della distribuzione dell’energia e di conseguenza del potere politico,
quel genio avrebbe portato l’umanità al successivo stadio intellettuale entro
una generazione. Un piano così semplice e geniale che quasi mi dispiace non
esistano prove per collegarmi ad esso.
-Ma sentilo…
-Non mi interessano i tuoi deliri,
Capo. Mi interessa sapere perché e come mi hai fatto credere di avere un
tumore al cuore. E perché anche gli Eterni Kree hanno tentato lo stesso
stratagemma.
-Evidentemente sei stato troppo
poco sulla Terra, Genis. Dimentichi che raramente, qui, si fa qualcosa senza
ricevere niente.
-Non scenderò a patti con te.
-Credi che voglia corromperti per
farmi uscire ? Non sopravvalutarti. Per cose del genere mi basta il mio
cervello.
-Che cosa vuoi, allora ?
-Marv !!!
-La vera intelligenza è sempre accompagnata
da un’insaziabile curiosità, Genis. Parlami di chi ha distrutto la mia base e
ti dirò tutto.
-Voglio un nome, Capo. Il nome di chi sta cercando di rovinarmi la vita. Non
accetterò niente di meno.
-Mi sta bene.
Due giorni prima
Un’onda di energia si allontana
rapidamente dalla Terra, seguita da un raggio di luce. All’interno della luce
Genis-Vell sta cercando di tenere il passo. Fino a un secondo fa la sua
Coscienza Cosmica sentiva la vicinanza di Photon, ma ora sono troppo veloci per
lei. In realtà, sono troppo veloci anche per lui.
Solo restando sulla scia di
Ti-Vell… attualmente un’onda di energia… riesce ad avvicinarsi quanto basta per
lanciare una scarica energetica. Ti la schiva, finendo fuori rotta e
trascinando Genis con sé.
La frenata è brusca. Genis inizia
a focalizzare la Coscienza Cosmica per capire la propria posizione,
dimenticando di controllare anche Ti. La sua forma energetica diventa
abbastanza consistente da afferrarlo e dirigersi a tutta velocità verso la
stella più vicina.
*Perché non basta !?* - lo sente
dire tramite onde radio. Vorrebbe parlargli, ma la stella inizia a causare
interferenze. Ti lo lascia e si dirige verso di essa, facendo pensare a Genis a
qualcosa di molto simile ad un suicidio. Lo rincorre, nonostante le lamentele
di Rick, e sapendo di non poter sopravvivere troppo vicino ad un sole. Ma Ti è
già riemerso dall’altra parte, e si sta dirigendo verso l’unico pianeta di
questo sistema…un gigante gassoso.
Chiedendosi se il fratellastro non
sia diventato ancora più pazzo dal loro ultimo incontro, lo insegue nuovamente.
Quando il pianeta è in vista, non può credere ai suoi occhi. Una parte del
pianeta, abbastanza grande da contenere la Terra, è stata appena vaporizzata.
“Non può essere diventato così potente !” pensa “Deve essersi
trasformato in antimateria con la sola forza di volontà… ma se può fare una
cosa del genere, perché non mi sta attaccando ?”
Aspetta un po’ prima di
avvicinarsi nuovamente, giustificandosi mentalmente con il livello di
radiazioni o l’essersi stancato di inseguirlo. La verità è che confrontarsi con
Ti è l’ultima cosa che vorrebbe.
-Perché ?
Oggi
-Che cosa hai detto ? – domanda
Genis, avendo sentito la voce del Capo ma troppo preso dal resoconto.
-Perché non volevi confrontarti
con lui ?
-Non lo so…non ha importanza.
-Io credo di sì, invece, o non
avresti accennato alla cosa.
Il Capo si alza in piedi,
avvicinandosi al vetro. Non è ancora abituato a muoversi senza il suo recente
esoscheletro artificiale, e zoppica leggermente.
-Per paura ?
-No !
-Sarebbe comprensibile. Questo Ti
aveva da poco distrutto la mia base.
-Ma sentilo, è così pieno di sé che l’aver quasi fatto
esplodere un pianeta passa in secondo piano…
-Mi sono trovato in posizioni
peggiori. E’ solo che odio dover combattere con lui… è il figlio illegittimo di
mio padre, ma non sa cosa significhi.
-Illegittimo…solo su un altro
pianeta potrebbero considerare il tuo concepimento come qualcosa di normale,
Genis, ma vai avanti. Avrai cercato di parlarci, suppongo…
-Come lo sai ?
-Sono cose che si imparano a
tentare di conquistare il mondo.
Due giorni fa
Nell’atmosfera superiore del
pianeta, una miscela letale di elio, ammoniaca ed acido solforico, Genis
rintraccia la forma energetica di Ti. E’ identico a come era la prima volta in
cui si sono scontrati.
*Perché ? Perché non è abbastanza
?*
-Ti, che ti è successo ? Perché
sei venuto sulla Terra per combattermi e poi scappi ?
*Io non scappo !* urla Ti,
lanciando una scarica di energia che manca completamente Genis senza che si
sposti *Sono Ti-Vell, il Predatore. Gli Accusatori tremano quando sentono il
mio nome, i pianeti vengono fatti evacuare, e gli altri pirati si chiedono come
si faccia a resistere con una taglia da ottocento miliardi di crediti sulla
testa; molti di loro si suiciderebbero pur di ottenerla. Credevo di avere
tutto… dovevi proprio distruggere quella cazzo di nave !?!?*
Il corpo di Ti si fa molto più
luminoso, e lo stesso fanno le Nega-Bande ai polsi di Genis. Tutto lascia
presagire un combattimento, ma Ti continua solo a parlare.
*Guardati. Anche tu credi di avere
tutto, no ? Hai le tue armi, il tuo bel costume da eroe, quelle stelle in
faccia… “guardatemi, sono il grande Capitan Marvel, ditemi che sono all’altezza
di mio padre!!!”. Tu pensi di essere migliore di me, eh fratellino ?*
-Sì. Come lo penserebbe chiunque
sano di mente.
*Avevo tutto, Genis. Poi hai
distrutto la mia nave, e mi sono ritrovato da solo. Tutto quello per cui avevo
lavorato da quando ho ottenuto questi poteri… crediti, donne, gloria… tutto
sparito. Sai quale è stata la mia reazione ? Niente. Nessuna…fottuta….reazione
!!! Mi mancava ancora qualcosa. Avevo molto più di te, ero molto meglio di
te…ma sentivo un vuoto dentro di me. Ho provato a capire cose significhi essere
l’erede di un grande uomo. A te, ai due Rogg… persino a Rogan importa. E
indovina che reazione ho avuto quando ho capito cosa significa ?*
-Nessuna ?
*Esatto ! Forse non siamo parenti
solo per caso. Kezaaka credeva di sapere cosa mi mancava. Lo credevo anch’io.
Ora guardami…guardami !!! Sono più potente che mai. Potrei…potrei distruggere
quel poco che resta dell’Impero. Potrei avere più gloria di quanta ne possa
esistere. Perché non è abbastanza !? Perché neanche questo basta per avere una
dannatissima reazione !?*
-Ti, qualunque cosa tu abbia fatto
per aumentare i tuoi poteri, deve averti fatto male al cervello. So come ci si
sente quando giocano con la tua mente… credo che qualcuno ci stia manovrando,
Ti. Noi due, il Capo, gli Eterni Kree… Ho capito come fanno. Manipolano gli
eventi in modo da farci comportare in un certo modo, ma non possono controllare
noi.
*Che diavolo stai dicendo ?*
-Conosci quel detto Kree ? “Troppe
coincidenze sono un piano” ? E’ esattamente quello che ci sta accadendo.
Qualcuno deve aver pensato, “facciamo credere a Genis di avere un tumore e
sbattiamogli in faccia gli esperimenti genetici degli Eterni Kree, sicuramente
darà di matto e sarà malleabile”. Prendiamo… prendiamo Ti e facciamolo uscire
di testa dandogli più potere, si metterà di sicuro a combattere con Genis.
*Ed io che credevo di essere
impazzito. Tu hai davvero dei
problemi di paranoia, fratellino*
-Pensaci !!! E’ capitata la stessa
cosa all’alba della civiltà degli Eterni Kree. Il fratello ribelle e il
fratello rispettoso della tradizione. Ci stanno facendo recitare qualcosa che è
successo più di un milione di anni fa !
*E allora ? Se a me piacesse la parte ?*
-Cosa ?
*Capisco cosa stai cercando di
fare, ma è… Genis… se tu avessi… una possibilità… di confrontarti con tutto
quello che non hai mai voluto
essere... e sentire per un secondo, per
un solo secondo, cos’è che cerchi veramente… cos’è che sei… davvero ti
importerebbe di chi ha preparato lo scenario ? Che importa se è stato il caso,
il destino o un qualche oscuro burattinaio… siamo uno l’opposto dell’altro,
Genis. E’ per questo che ci odiamo così tanto, è per questo che ci combattiamo.
Ognuno per l’altro rappresenta un’offesa a come ha vissuto la sua vita. Io voglio sapere dove ho sbagliato,
cos’è che manca da sempre alla mia vita.*
-Non voglio combattere con te
stavolta, Ti.
*Davvero? Peccato, perché più
passa il tempo e più sono sicuro che l’unico modo per scoprire il mio ruolo
nell’universo sia di prenderti a calci in culo per tutto questo sistema
stellare. Non ridere, è come sistemano le cose anche quelli senza
super-poteri.*
Oggi
-Ed io che credevo di avere dei
problemi ad avere dei dialoghi brillanti con Hulk – ridacchia il Capo.
-Non ci trovo nulla da ridere. Ti
era assolutamente fuori di sé.
-Voi alieni potrete saperne anche più
dei terrestri sulla scienza, ma la dimenticate allo stesso modo.
-Che stai dicendo ?
-Questo Ti-Vell non è un Eterno,
giusto ? Non è nato per controllare ogni atomo del suo corpo. Non si è allenato
per secoli ad addestrare la propria mente. E fino a poco tempo fa, a quanto ho
capito, raramente restava in forma energetica a lungo, e più che altro
trasformava solo parti del suo corpo.
-E allora ?
-Semplicemente, Ti non è abituato
all’assenza di un corpo per considerevoli periodi di tempo. E’ lo stesso motivo
per cui le mie ricerche per trasformare esseri umani in creature elettriche
come Zzzax fallirono. Senza un corpo di carne ed ossa, ti mancano tutte le
funzioni biologiche che causano le emozioni. Niente adrenalina per la rabbia,
per esempio. Tecnicamente non hai neanche un cervello con cui ricordare o
pensare. La mente di Ti può essere stata modificata per mantenere il controllo,
forse gli è stata passata anche l’esperienza, ma probabilmente non la capacità
di mimare quelle emozioni che, senza la componente biologica, non può provare.
Oltre al fatto che non doveva essere molto sano di mente anche prima, è per
questo che “non sente niente”.
-Anche a me sarebbe piaciuto molto
non sentire niente… mi ha ridotto a uno straccio.
-Sembri abbastanza in forma, Genis.
-Merito della scienza di Titano.
Sono stato lì tutto il giorno, ieri… sembra che io non riesca a scontrarmi con
Ti senza ridurmi in fin di vita. La prima volta mi hai rimesso in sesto tu, la
seconda gli Eterni Kree…
-Il fatto che Ti-Vell ti abbia
lasciato in vita dovrebbe dirti qualcosa.
-Sì, che sono migliorato. Questa
volta non c’era nessuno a fermarlo, tranne me. Abbiamo combattuto per ore,
perennemente in stallo. Ti sembrava in grado di generare quantità enormi di
energia, ma per fortuna le Nega-Bande sono strutturate appositamente per
gestire energie così grandi.
-“Per fortuna”, Genis ? Credevo
avessi detto qualcosa sulle troppe coincidenze.
-Sì, ci avevo pensato anch’io.
Tutto questo dualismo mi preoccupa. Nella leggenda, l’Eterno Kree ribelle moriva,
mentre l’Eterno rispettoso della tradizione è ancora vivo, con parecchi
problemi mentali.
-Allora non hai molto di cui preoccuparti, Marv, tu ne hai
già fin troppi.
-Non vuoi proprio raccontarmi
questa battaglia, Capitan Marvel ?
-Non ero…in me, nello scontro. Mi
sono lasciato andare… lo avrei ammazzato. Lo stallo non poteva durare per
sempre…
Due giorni fa
Un colpo di energia fotonica fa
esplodere la testa di Ti, che si ricompone poco dopo. Genis sa già di doversi
proteggere dal prossimo attacco, e si circonda con un campo di energia; Ti
bombarda il campo, che rimanda il colpo al mittente.
-Ti, così non può funzionare !
Potremmo andare avanti all’infinito, in questo modo !!!
*No…posso farcela ! Tu hai ancora
un corpo che si può stancare, e prima o poi farai un errore…
-E’ così che vuoi dimostrare di
essere migliore di me ? Continuando sulla stessa strada finché uno dei due non
morirà ?
*Precisamente !
-Gran bella dimostrazione, davvero
! Nostro padre sarebbe proprio fiero di te…
Ti si ricompone, assumendo di
nuovo una forma umanoide anche se resta composto di energia. Genis ne
approfitta per riprendere fiato; cerca di non darlo a vedere, ma è allo stremo
delle forze.
*Sai, è questo che mi fa
incazzare. Tu credi di avere tutte le risposte solo perché sei il figlio di
Mar-Vell ? Beh ti do una notizia, fratellino: all’universo non importa un bel
niente né di te, né di tuo padre, né di quello che ha fatto ! Solo perché il
grande Capitan Marvel, prima di tirare le cuoia in un letto perché era stato
così idiota da non pensare che il gas nervino avrebbe potuto ucciderlo, aveva
dato un colpo a mia madre, questo dovrebbe cambiarmi la vita ? Dovrei… dovrei
mettermi un costume e scegliermi un insulso pianeta da difendere ? Ma guardati
! Non sei nemmeno il suo vero figlio, sei solo una…cosa creata in laboratorio,
un esperimento genetico con falsi ricordi di una falsa vita ! A nessuno importa
di tuo padre, e sai qual è la cosa più divertente ? Che non sarai mai alla sua altezza ! L’hai messo su un
piedistallo così alto che non potrai mai arrivare ad essere come lui ! E’
l’unica cosa che hai che assomiglia ad una vita, no ? Cos’hai oltre a cercare
di essere all’altezza di un ideale irraggiungibile, eh ? Cos’hai !?!?!?*
Genis vola verso di lui, urlando
come un pazzo e colpendolo in faccia e all’addome in rapida successione; le
Nega-Bande sono così luminose da essere quasi sul punto di scoppiare, e Ti
sente i colpi come se fosse ancora solido.
-SMETTILA DI PARLARE COSI’ DI MIO-
Genis viene zittito dal pugno di
Ti, che gli rompe uno zigomo e gli frantuma i denti. Un raggio di energia lo
passa da parte a parte, portandosi via un rene. Un altro gli procura un’ustione
di primo grado alla spalla sinistra. Il corpo energetico di Ti si deforma e lo
circonda, stringendosi sempre di più.
Sei costole si spezzano per la
pressione; Genis sputa sangue, prima di venire colpito da scariche elettriche
all’altezza del cuore.
Ad un passo dallo svenire, vede Ti
avvicinarsi e stringerlo al collo con la mano destra. La carne brucia al suo
tocco.
*Hai visto, fratellino ? Alla fin
fine, c’è una sola differenza tra di noi… a te importa di tuo padre, della tua
reputazione, del tuo pianeta. A me non importa niente di nulla e di nessuno. I
tuoi ideali, le tue idee… tu per me
non sei nulla.
-Hai detto… - sussurra Genis con
il poco fiato che gli rimane - …che io ti…definisco… ma se io non sono nulla…a
te cosa rimane ?
Ti lo guarda negli occhi, vedendo
quanto il fratello si stia tenendo aggrappato alla vita. Riflette, e lascia la
presa.
*Gli opposti si annullano a
vicenda, Genis. E presto lo faranno…*
Dopodiché si allontana, superando
ben presto la velocità della luce. Solo adesso, Genis si permette di svenire.
Oggi
-Ti ha ridotto proprio male, eh ?
-Quando sono arrivato su Titano
ero in fin di vita. Ora hai sentito quello che volevi, Capo… voglio quel nome,
ora.
-Un’ultima cosa. Cosa voleva dire
Ti ? Perché non ti ha ucciso quando poteva farlo ?
-Forse… Non lo so. Ma di una cosa
sono sicuro. Ci incontreremo presto, e non ci sarà possibilità di parlare. Solo
uno dei due ne uscirà vivo… o forse nessuno.
-Affascinante. Sì, per una storia
del genere vale la pena darti l’informazione che cerchi. Dopotutto, vuoi solo
sapere chi sta manipolando la tua vita, no ? Avvicinati… voglio vedere per bene
che faccia farai quando te lo rivelerò…
E Genis ha la sua risposta, al
prezzo di vedere il sorriso del Capo.
Piccola Nube di Magellano
Le spesse nuvole del piccolo
pianeta vengono squarciate da un fulmine. Sulla cima di una strana montagna, un
vecchio saggio apre gli occhi.
*Ho bisogno del tuo aiuto,
Kezaaka. Devo scoprire cosa significa avere questo potere*
-Che cosa vorresti che facessi,
Ti-Vell ?
*Voglio ricominciare
l’insegnamento, Kezaaka. Voglio che tu mi porti al quinto livello del
Wa-kaar.e*
-Per la prima volta da quando ci
conosciamo, Ti-Vell…forse per la prima volta da quando sei nato…cominci a
ragionare.
Zona Negativa
Genis-Vell si avvicina al piccolo
gruppo di alieni rettiliformi. Sono riuniti attorno ad una pozzanghera, che
fissano con estremo interesse.
-Voi siete i Syeki, giusto ? Rick
mi ha parlato di voi.
Gli alieni non rispondono e non si
voltano.
-Mi ha detto che avete una strana
concezione delle cose… che credete nel Ck, il “tutto-che-è-il-nulla”. E’ stato
questo a farvi prevedere l’arrivo di Ti-Vell alla base del capo ?
-Forse – risponde uno di loro.
-Come avete fatto ?
Un Syeki abbandona il gruppo,
avvicinandosi a Genis.
-Il tutto e il nulla sono la
stessa cosa. Tu e Rick siete la stessa persona. Tu sei uno di noi, tu sei
Ti-Vell, tu sei tutto e sei solo te stesso. Il tutto e il nulla sono la stessa
cosa; ogni cosa è anche un’altra, ed è solo se stessa. Una volta capito questo,
per fare qualunque cosa basta non fare niente.
-E questo è il Ck ?
-Più o meno. E’ anche una cosa
totalmente diversa.
-Sto avendo alcuni…problemi, con
una persona che dice che io non sono niente e lui è il mio opposto. E’…è questo
il Ck ?
-Forse.
-Io e Rick non siamo finiti qui
per caso, vero ?
-Forse. Noi siamo i Syeki e tutto
questo è Ck.
-Capisco.
-No, tu non capisci. Se lo
facessi, risolvere la tua situazione sarebbe facile come non fare nulla.
Genis si abbassa, per arrivare
alla stessa altezza del Syeki. E lo guarda negli occhi.
-Questo Ck…puoi insegnarmelo ?
-Oh, finalmente qualcuno che parla come si deve !!! Tra parentesi, noi
siamo i Syeki, te l’ho già detto ?
CAPITAN MARVEL
#26
Tutto, cioè nulla
In un piccolo pianeta assolato
della Zona Negativa, Genis-Vell sta parlando con un piccolo alieno lucertiforme
E’ alto meno della metà di lui, e non è semplice tenere il suo passo. Ma
cercare di stare dietro ai suoi ragionamenti è ancora più difficile.
-Dunque, vediamo se ho capito
bene… ehm, non ce l’hai un nome ?
-Syeki.
-Intendevo il tuo nome, non quello della tua razza.
-Perché, c’è differenza ? – chiede
l’alieno, sinceramente incredulo.
-Beh…sì. Voglio dire, tu sei qui a
parlare con me, mentre tutti gli altri Syeki no.
-No, tu stai parlando con tutti i
Syeki…compreso me, Syeki.
-Cioè avete una specie di
coscienza collettiva ?
-No. Ma pensiamo tutti più o meno
la stessa cosa. E abbiamo tutti lo stesso nome, quindi.
-Ricordami di stare alla larga dai loro elenchi del
telefono – interviene una voce che solo
Genis sente, o almeno così crede.
-Rick ! Credevo che tu e Marlo
steste ancora…ehm…
-Marv, dall’ultima volta in cui ti ho parlato sono passate ventotto ore.
Se “stessi ancora”, ora dovrei essere
Hulk o morto.
-Tu sei stato Hulk e immagino anche morto. Aspetta, ventotto ore !?!? Ho
volato un po’ per schiarirmi le idee… è un pianeta interessante, questo… ehi,
come si chiama il pianeta ?
-Syeki.
-Che sorpresa. Allora, se ho
capito bene… voi avete una specie di credo secondo cui qualunque cosa è
identica a qualunque altra: il “Ck”, o “il-tutto-che-è-il-nulla”.
-Già. Lo chiamiamo anche Syeki,
ogni tanto.
-Mi immagino le conversazioni brillanti di questo posto.
-Quello che mi sfugge è il senso
di questa cosa. Voglio dire, ne ho sentite di religioni strane ma… senza
offesa… la vostra è la più pazzesca che abbia mai-
-Più pazzesca di adorare un supercomputer malvagio a forma di lattuga
coi tentacoli ?
-Va bene, me lo sono meritato.
Ora…Rick vi ha visto muovere degli oggetti col pensiero, parlare la sua lingua
da un momento all’altro, ed avete anticipato l’arrivo di Ti sulla Terra. Avete
delle specie di poteri mentali ?
-Tipo ?
-Tipo dei cervelli così avanzati
da poter influire sulla materia.
-I nostri cervelli sono infestati
da colonie benigne di funghi anaerobici. Dobbiamo urinare nelle nostre teste
per dargli da mangiare.
-Ah… molto interessante.
-Lo sapevo che la biologia interstellare non tratta solo di come lo
fanno le aliene prosperose, ma questa proprio non la volevo sentire.
-Dunque…possiamo tralasciare
l’ipotesi dei cervelli avanzati, che ne dici Rick ?
-Che conosco gente sulla Terra che beneficerebbe dello stesso
trattamento, visto che non possono peggiorare.
-Pama, quanto adoro il non capire
niente dell’umorismo terrestre.
-Certo che siamo strani – mormora
il Syeki, ma indicando Genis.
-Volevi dire siete ?
-Siamo, siete, è la stessa cosa –
risponde il Syeki, come se non avesse fatto che ripeterlo dal loro primo
incontro – Ascolta. Se il tutto è tutto e non c’è nient’altro, allora il tutto
è il nulla. Se il nulla è il nulla e non c’è niente, allora è tutto quello che
c’è. Il-tutto-che-è-il-nulla. Capisci ?
-Dì di sì, altrimenti non ci muoviamo più.
-Diciamo che capisco, sì.
-E’ tutto quello che c’è da
sapere.
-Stupendo…
-Ah…sarà tutto per voi Syeki…
Syeki – risponde con incertezza Genis, ancora poco convinto del modo in cui
chiamarlo – Ma a me serve di più per capire come fate a fare…quello che fate.
-Cavolo, Genis, c’è chi penserebbe che hai dei problemi a comunicare.
-Vuoi venire tu a parlarci ?
-Okay sto zitto, promesso.
-Forse dovresti vederlo con i tuoi
occhi – riflette il Syeki.
-Vedere cosa ?
-Tutto. Per cominciare.
-Solo io ho l’impressione che questa cosa andrà avanti a
lungo ?
-Avevi promesso.
-Vuoi dire che preferiresti parlare esclusivamente con Syeki ?
-Ripensandoci, non
tutte le promesse vanno per forza mantenute.
Pochi minuti dopo, Genis sta
levitando a mezz’aria a gambe incrociate, con la Coscienza Cosmica spenta. Il
Syeki fluttua dietro di lui.
-Questo è il pianeta, una parte
del tutto. Guardati intorno con tutti i sensi.
-Sì, guarda anche con le orecchie. Certo non mi stupisco che facciano un
po’ di confusione, visto che-
-Rick, per piacere…
-Che cosa vedi ?
-Il pianeta. Pianeta Syeki –
aggiunge poi.
-Guarda meglio.
-Guardare cosa ? C’è solo Syeki.
-Ecco, bravo. Tanto sicuramente anche quella duna là in fondo l’hanno
chiamata Syeki. Sai che casino se questi inventano un supermarket ?
-Rick, così non sei di nessun
aiuto.
-Scusa…Syeki.
-Mi dispiace, ma io vedo solo il
pianeta. Il sole è oltre l’orizzonte…
-…e probabilmente si chiama Syeki pure quello...Scusa. Riflesso
condizionato.
-Che altro c’è da vedere ?
-Nulla.
-Continuo a non capire.
-Forse dovresti guardare un po’
meglio. Dovresti guardare insieme all’universo.
-Vuoi dire usando la Coscienza
Cosmica ?
-Voglio dire così.
La mano del Syeki sfiora la nuca
di Genis, attivando per un istante la Coscienza. Genis si irrigidisce, perde la
concentrazione e cade a terra.
-Marv ! Marv, tutto a posto ? Che ti ha fatto ?
-Credo che mi abbia fatto
vedere…tutto. E’ stato…anche con la Coscienza Cosmica non ho mai avuto accesso a…
wow. E’ così che vedete ?
-Quando c’è qualcosa di
interessante da guardare.
-Così hai visto il tutto, Marv ?
-Credo.
-E com’era ?
-Rumoroso. Ma…se ho capito bene…
era anche il nulla vero ?
-Dipende da come lo guardi. Ti
insegnerei a guardare così anche il
nulla, ma non sei ancora pronto.
-Voi come ci riuscite ?
-Non lo so. Così.
-Okay. Non posso dire di credere
veramente alla vostra religione…ma posso accettare che questa specie di…
iper-comprensione della realtà vi dia un qualche genere di potere.
-Sì, tanto ogni cosa è ogni altra
cosa, quindi vedila come ti pare.
-Comincia a piacermi questa filosofia: è un’ottima scusa per dire che
non ho capito niente.
-E siete sempre stati così ? –
chiede Genis, dubbioso.
-Così come ?
-Così…così. Con il Ck.
-Oh sì, ci abbiamo sempre creduto.
Noi siamo i Syeki, sapete ?
-Uh…credo di averlo già sentito
dire, sì.
-I Syeki fanno, dicono e pensano
sempre tutto e il contrario di tutto, almeno quasi tutte le volte. Lo sanno
tutti.
-Tutti chi ? Nel senso che avete già incontrato persone da altri pianeti ?
O nel senso che non lo sa nessuno ?
-Hhhmmm… noi siamo i Syeki –
risponde storcendo il muso. Genis stringe gli occhi, si porta alla sua altezza
e gli mette una mano sulla spalla.
-Syeki…hai mai incontrato degli
alieni, prima del mio arrivo qui ?
-Sì, gli altri Syeki.
-A parte loro.
-Ma loro sono anche gli altri, no
? Ognuno di loro è anche chiunque altro.
-Rick, pensi quello che penso io ?
-Se vuoi dire che non augurerei al mio peggior nemico di passarci
insieme una settimana, sì. Altrimenti, non ho idea di cosa ti passi per quella
testa.
-Mi sembra strano che abbiano
avuto queste capacità dall’inizio della loro storia. Sai come vanno queste
cose, Rick, qualcuno doveva accorgersene.
-E chi, uno degli alieni della Zona Negativa che NON abbiamo incontrato
!?
-Precisamente.
-Marv, inizio a pensare che anche tu abbia i funghi nel cervello…
-Syeki, capisco che probabilmente
pensi che ogni teoria è uguale ad ogni altra, ma vorrei che tu mi dicessi se
quello che sto per dirti è veramente successo.
-Vedrò di starti dietro…è un
ragionamento molto complesso, questo del “veramente successo”, sai ?
-Allora, secondo me…voi avete
sempre creduto nel Ck, ma inizialmente non avevate nessuna capacità. Ed avevate
incontrato alcuni alieni, che probabilmente non capendo niente di voi se ne
sono andati presto. In questo senso siete famosi per quello che siete, giusto ?
-Sì…giusto.
-Quindi cosa vi ha dato le vostre capacità ?
-Il Ck.
-Soltanto quello ? – Genis sta iniziando a perdere la pazienza.
-Era l’unica cosa a renderci
diversi da tutti gli altri.
-Gli altri alieni ? E che fine
hanno fatto ?
-Andati.
-Dove !?
-Solo…andati. Là.
Il Syeki indica genericamente
l’orizzonte, o almeno così Genis pensa. Poi capisce che un Syeki non direbbe
così per indicare che sono morti o scomparsi… lo sarebbero sempre stati,
secondo la loro logica contorta. Ma la Coscienza Cosmica non vede niente nel
punto indicato.
-Cosa c’è là, Syeki ?
-Tutti gli alieni. I ξ٣چψώ.
-Non ho capito bene l’ultima
parola.
-ξ٣چψώ.
-No, non ho capito che vuol dire.
-ξ٣چψώ...
quelli che…sai, nella testa… quando pensi, capisci ?
-I pensieri ?
-Più o meno.
-Ma che vuol dire che lì ci sono i pensieri !?!?
-Non lo so, ma… se c’è qualcosa,
la mia Coscienza Cosmica può rilevarlo. Non lo ha fatto finora, a quanto pare,
ma adesso che ho un’idea di come e dove guardare forse…
Genis si alza in piedi e scruta
l’orizzonte, attivando la Coscienza. Focalizza lo sguardo, e sta per perdere la
fiducia quando… lo vede.
La visione è talmente imprevista
da farlo indietreggiare ed inciampare sui suoi stessi piedi. Cade a terra,
mentre il Syeki continua a guardare.
-Marv, che hai !? Cosa hai…oh, cazzo.
Adesso anche Rick riesce a
vederlo. Un colossale ammasso di carne gelatinosa, orridi pseudopodi e
migliaia…forse milioni di piccole bocche contorte, ricoperte di denti aguzzi e
gialli. Riempie tutto il cielo, dando l’impressione di essere sul punto di
precipitare.
-Per Kronos, ma che cos’è quell’orrore
!?
-Akhenashtor – risponde il Syeki,
indicandolo.
-Come fa…a restare lì ? E’ più
grande di questo sistema solare…
-Veramente ha già inglobato
l’intera galassia.
-Ma non è possibile ! Sono mesi che viaggio per la Zona Negativa e
non ho mai visto... insomma, me ne sarei accorto
!
-L’Akhenashtor è lì ma non è lì,
capisci ? Le stelle ci sono ancora. Solo la gente e i ξ٣چψώ sono
andati.
-Cosa gli è successo ?
-Se li è mangiati.
-Non è possibile. Considerando
quanto ho viaggiato avrei dovuto trovare almeno delle tracce dell’esistenza di
quelle razze aliene…
-No, ti dico che se le è mangiate.
E’ come se non ci fossero mai state. Ma anche prima, quando c’erano, era come
se non ci fossero…no ? Ck.
-Mi stai dicendo che
quell’…organismo… si ciba di intere razze, ma rimane completamente invisibile ?
-Non mangia razze, mangia ξ٣چψώ.
Gli alieni e tutto il resto ci vanno solo di mezzo.
-Mangia…pensieri !?
-Sì, è l’Akhenashtor ti dico.
-Questo nome significa qualcosa ?
-“Organismo che si ciba di ξ٣چψώ
cancellando l’esistenza di intere razze e di tutte le tracce della loro
esistenza, rimanendo completamente invisibile”. Circa.
-Se non altro non l’hanno chiamato Syeki, dagliene atto.
-Aspetta, se mangia qualunque
essere vivente…perché è quello che fa, giusto ?
-Tra le altre cose, anche se dal
nome non si direbbe.
-Perché non ha mangiato né me né
voi ?
-Ci prova da quando era piccolo
come una stella, ma non ci riesce. Forse non gli piace il sapore dei nostri
ξ٣چψώ.
Non so perché non abbia mangiato anche voi due…ma in fondo lo ha anche fatto no
? Chi è mangiato e chi non è mangiato sono la stessa cosa.
-A questo penseremo dopo, allora.
Mi domando…se si ciba di pensieri ma non riesce a mangiare voi…potrebbe essere
per il Ck ? Potrebbe essere perché i vostri pensieri sono così…ehm… fuori dal
comune ?
-Ogni teoria è uguale a ogni
altra.
-Fammi indovinare…avete iniziato a
manifestare quei poteri solo dopo l’apparizione dell’Akhenashtor, non è così ?
-Potrebbe anche darsi di no.
-E probabilmente ci avete fatto
finire qui perché siamo gli unici altri immuni a…qualunque cosa faccia per
mangiare.
-Noi siamo i Syeki.
-Marv, se quella cosa continua a crescere con quel ritmo, prima o poi
sarà grande come tutta la Zona Negativa…e sarà un guaio ancora peggiore, anche
se è difficile da credere.
-Sì, ti avevo anticipato. Syeki…mi
avete portato qui per liberare le altre razze ?
-Non si può più…sono già state
digerite. Comunque anche se sono morti sono ancora vivi come prima, immagino.
-E’ possibile distruggerlo ?
-Può darsi.
-Ci avete mai provato ?
-Sì, proprio in questo momento
stiamo portando avanti un piano per questo.
-E sarebbe ?
-Non facciamo niente. E’ uguale a
fare qualcosa, dopotutto.
-E fammi indovinare di nuovo, non
avete intenzione di fare altro ?
-Perché dovremmo ? Già quello che
facciamo adesso è uguale a tutto quello che non stiamo facendo.
-Già. Però avete detto che io posso imparare questo…questo Ck.
Abbastanza da poterlo usare contro l’Akhenashtor ?
-Noi siamo i Syeki.
-Rick, che dici ? E’ un sì ?
-Come se qualcuno potesse capire qualcosa di come parlano…
-Beh io di sicuro voglio fare
qualcosa, e non vedo molte altre opzioni disponibili. Non c’è modo di battere
fisicamente qualcosa di così grande, specialmente visto che non c’è. Potrei
portare qui i Vendicatori, ma probabilmente non lo vedrebbero neppure…e dubito
seriamente che si possa fare qualunque cosa a livello fisico.
-Quindi che si fa…dai ascolto a questo Yoda coi funghi nel cervello e
provi a far venire una indigestione a mister vermone schifoso lassù ?
-Qualcosa del genere, sì.
-Fantastico. Ho sentito piani peggiori. Sicuro di potercela fare ?
-Ho un solo dubbio.
-E sarebbe ?
-Che diavolo c’entra questo Yoda
!?!?
CONTINUA…
Note
Si chiude il cerchio… come se il
quadro non fosse già complicato, i Syeki si dimostrano un problema molto più
serio del previsto. Che cosa, o meglio chi collega Eterni Kree, Syeki,
terrestri ai raggi gamma e chissà cos’altro in un piano contro Capitan Marvel ?